venerdì 15 gennaio 2010

Cosa fare a Modena... questo week-end!

Concerti, sushi party, balli anni '70 - '80, improvvisazione teatrale, reading e spettacoli di prosa.
Su Stradanove.net tutti gli appuntamenti "giovani" del fine settimana (15-17 gennaio 2010).

giovedì 14 gennaio 2010

Due o multipli di due, fra monogami monotoni e consorti contorti

Nel logorio della vita moderna, il mormorio di jurassici grattacapi: compagni fedeli per vocazione o lucidissimi voltagabbana dalla zip di facile arresa?

Quel che nell’animale è puramente biologico, nell’uomo chiama in causa anche la psicologia, e fra la scuola del “poco ma buono” e quella del “tanto, ma tanto” sembrano non esserci insegnamenti intermedi.

Celebrità e nomi illustri di cinema e spettacolo esibiscono, a tale proposito, un solo vademecum: si va così da una Kate Hudson che, fresca di separazione dal marito, circoscrive la monogamia a un’autentica repressione dell’energia sessuale, a un Hugh Hefner che dall’harem delle sue conigliette platinate bolla la vita a due come prodotto accessorio dell’etica sociale d’Occidente, passando per una scaltra Scarlet (Jhoanson) decisa a sparare la cannonata de “il monogamo è contro natura”. Senza contare poi gli aforismi evergreen (“La bigamia è avere una moglie di troppo. La monogamia lo stesso.”) di un sentenzioso e non meno tagliente Oscar Wilde.

E mentre Gleeden.com, il portale statunitense dedicato alle relazioni extraconiugali, spopola in Francia conquistando più di 60.000 cugini d’oltralpe e accorciando le distanze fra letti a due piazze e cattedre di separazione, vi chiediamo: essere monogami è un “valore” per cui battersi o una “battuta” della quale avvalersi?
Se sotto la doccia fredda delle relazioni adulterine la “monogamia di sola testa” è spesso un sapone di discolpa per smacchiare cuore e coscienza, non è forse vero che l’essere poligami è un’esperienza legittimabile e appagante finché a volerla siamo (solo) noi? A voi posteri l’adultera sentenza.

L.F.

L’anello vaginale è un metodo valido?

Buongiorno, volevo avere qualche informazione in più circa i metodi contraccettivi; mi sono già informata molto su internet ma volevo avere il parere di un esperto. Io ho sempre usato il preservativo ma adesso sento la necessità di adottare un metodo più sicuro per vivere la sessualità in modo più libero e senza preoccupazioni.
Vorrei quindi avere informazioni su un metodo sicuro e possibilmente diverso dalla pillola, poiché non vorrei che i miei genitori lo scoprissero e dato che ho timore di dimenticarmi di assumerla giornalmente. La soluzione migliore, tra quelle che ho letto, mi sembra l’anello, è un metodo valido? Può comportare problemi? E “difficile” da utilizzare? Ringrazio molto per l’esaustività e cortesia. Saluti.

L’anello vaginale è un metodo contraccettivo ormonale per cui ha le stesse controindicazioni, effetti collaterali e proprietà della pillola. Viene inserito in vagina e lo si rimuove dopo 21 gg facendo una pausa di 7 giorni (come avviene con la maggior parte delle pillole) prima di inserirne uno nuovo. E’ inoltre “sicuro” dal punto di vista contraccettivo come la pillola stessa, la differenza è soltanto nella via di somministrazione, infatti nel caso dell’anello gli ormoni vengono assorbiti dalla mucosa vaginale, invece la pillola viene assorbita attraverso la mucosa dell’apparato digerente. Se desideri avere più informazioni e magari se hai delle domande precise da porre puoi rivolgerti al tuo ginecologo di fiducia o al Consultorio Familiare della tua città.

Dott.ssa Chiara AlessandriniSpecialista in Ginecologia e Ostetricia Consulente Sessuologa primo livello c/o Casa di Cura “Fogliani” Modena.

mercoledì 13 gennaio 2010

“Sherlock Holmes”. Ovvero il primo passo per farsi perdonare…




Tutti (o quasi) i registi hanno nel curriculum film dei quali è giusto vergognarsi. Opere talmente brutte che spesso (almeno a Hollywood) si adottano degli pseudonimi per disconoscerne la paternità (Alan Smithee è il nome più usato).
Poi, certo, ci sono film solo brutti e altri straordinariamente osceni. Di una inguardabilità che va al di là del trash o dell’orrido. Per fare un esempio, Scorsese con “Aviator” non ha fatto una ciofeca, semplicemente una pellicola mediocre (almeno rispetto a tutto il resto della sua filmografia). Lo si può perdonare.

Ma – e veniamo a noi – Guy Ritchie proprio no.
Lui è noto agli appassionati di cinema per gli ottimi “Lock & Stock - Pazzi scatenati” e “Snatch - Lo strappo”, ma è (ahilui) conosciuto anche da chi non frequenta la settima arte per il matrimonio (fallito) con Madonna.
Un regista talentuoso e originale che, negli anni in cui la popstar Ciccone gli era vicino, ha diretto uno dei film più inutili e brutti della storia del cinema, quel “Travolti dal destino”, remake dell'italiano “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto”, che su IMDB si merita un sonante 3,6 di voto.

Per risollevarsi da tale scempio, servivano minimo 5 capolavori. “Sherlock Holmes”, suo ultimo parto, non è un capolavoro. Ma è un buon inizio per la redenzione.
Veloce, accattivante, con due protagonisti carismatici e in gran forma, una sceneggiatura che regge e intriga e una regia convincente. I puristi del detective di Baker Street storceranno il naso per alcune “licenze poetiche” che il regista si è preso, ma indubbiamente questo Sherlock Holmes coglie nel segno.
VOTO 7,5 (al film, 6 a Ritchie, su cui peserà ancora per molto il fardello di quel terribile orrore – che, guarda caso, aveva come protagonista proprio l’allora consorte…).




G.S.

Luce a colabrodo sull'Informagiovani


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Foto di Luca Fiorini